#lucastories: “EL SOLE EL MAGNA LE ORE”

SVEGLIA CICCIO,
SO’ LE 04:30

Ad una certa il sonno è una teoria. 
Più il tempo ad occhi aperti, e relativi pensieri&preghiere, che quello ad occhi chiusi.
Ti sembra di perder tempo e come disse, in quella giornata qualcuno, 

“EL SOLE EL MAGNA LE ORE”

Oggi è la giornata delle citazioni:

“Viaggiare, sì viaggiare…”

È un bel viaggiare quando si viaggia in un certo modo.
Nel senso, prima dell’alba quando la strada e l’autostrada son deserte, allora ti va bene pure la pioggia.
Tanto il volante che ti accompagna sta dentro una struttura con bel telaio e quattro ruote motrici.
Sempre in presa.
Con i sedili riscaldati, così puoi tenere (a dispetto del calendario), ancora l’abbigliamento estivo.
E per fortuna perché sul set mi son fatto il bagno manco fossi in quel di Santa Margherita Ligure a giugno con quaranta gradi all’ombra. 
Allora ben otto t-shirt, ieri solo due Polo.
Ne avessi avute tre sarebbe stato meglio.
Non si è mai abbastanza previdenti nonostante esperienza ed età.
Pensa se fossi stato uno da calendario osservante con indosso l’invernale.
Com’è che recita Maurizio a proposito del gas?

El Sole el magna le ore…
ma l’omo se magna il filetto di manzo essiccato.

MeCojoni.

Intanto scatti zero, solo un paio di camera car che manco fossi stato in barca a vela sotto tormentina. La tormentina non è una piccola tormenta ma un tipo di vela, un fiocco, che si usa in barca quando il mare non è di buon umore.
E’ una vela spessa e robusta che sopporta senza strappi venti a più di quaranta nodi.
Vedi on line se non credi.

😉

Quaranta, in quel di giugno erano i gradi all’ombra. 
In quel di novembre a Subaru Land era la temperatura apparente.
Cielo azzurro, bianche nuvole, un bel Sole più estivo che autunnale.
All’ombra fresco ma sotto i raggi si son sudate le due Polo.
Quaranta gradi sentiti e patiti.

Un-mazzo-tanto.

Per fortuna che la panza era sazia.
Com’è che dice Maurizio a proposito di panza e lavoro?
Da chiedere, ora non ricordo.
Ed ho 149 gigabite da smazzare.
Saluti.

Con alle spalle non tanto la trasferta, perché è una di quelle trasferte che son belle occasioni ma soprattutto quella chiavica di Via Aurelia.
Se viaggi in corsia di marcia normale, ieri non m’andava di fare guerra, è uno scuotimento continuo che manco una lavatrice del secolo scorso, le prime, quelle senza programmi di lavaggio delicato.
Na-mano-d’asfalto no eh?


Filetto di manzo. 

Che scena.
Del tipo che quando se tratta de magna’ non si guarda in faccia nessuno.
Un po’ mi dispiace ma mica tanto.
Il “lettore” dirà, hai fatto il giornalista.
Quello mai.
Però gli concedo il pensiero.
Scena, dunque.
Maurizio è lì che tra un sacramento ed un detto popolare recitati in veneto stretto (tanto chi traduce c’è) affetta il manzo prelibato.
Siamo nel rustico stretto e su una verde tovaglia allestita da TT (!) ci sono i pezzi di scottex ad accogliere pomodoro da insalata affettato lì per lì, pagnotte, filoni di pane, focaccine toscane.
Uno degli scottex è dedicato al manzo prelibato.
La razione è poggiata dal buon Maurizio.

Due mani S’AVVENTANO.

Quella mia e quella di Gianluca.

SIMULTANEE.

Non è ceduto il passo per dovere di rispetto al padrone di casa.
Scusa Gianluca.
Troppo buono quel manzo.

Sorry.

ESSÌ, mi sono sentito e mi sento

UN VERME!


©lucaromanopix pics/txt